Zurück

Le disposizioni fondamentali relative ai permessi d’importazione, alla determinazione delle aliquote di dazio o alla ripartizione dei contingenti doganali sono contenute nell’ordinanza sulle importazioni agricole (OIAgr) e si basano prevalentemente sull’allegato 2 della legge sulla tariffa delle dogane (Tariffa generale) nel quale sono stabiliti i contingenti doganali per i prodotti agricoli, nonché sugli articoli 21 e 22 della legge sull’agricoltura (LAgr). In questi ultimi sono elencati, tra l’altro, i criteri e le procedure determinanti affinché l’UFAG possa ripartire i contingenti doganali. Sono menzionate esplicitamente le seguenti forme di ripartizione: vendita all’asta, assegnazione in base alla prestazione all’interno del Paese, in funzione della quantità richiesta, secondo l’ordine d’entrata delle domande di permesso («procedura progressiva all’UFAG») o delle notifiche doganali («procedura progressiva alla frontiera») e in base alle importazioni effettuate finora. Ciascuna di queste procedure di attribuzione presenta vantaggi e svantaggi e di conseguenza vengono spesso sollevate critiche in merito. Soprattutto nel contesto internazionale, com’è il caso per l’accordo OMC o quelli di libero scambio, sono ritenute opinabili in particolare le procedure di attribuzione nelle quali i contingenti sono ripartiti in funzione di diversi tipi di prestazione all’interno del Paese. È infatti risaputo che nel caso di una forma di ripartizione tipo quella in base al numero di animali macellati (applicata per il contingente doganale
n. 5 «Carne rossa») alcuni attori del mercato, come ad esempio quelli esteri o quelli che operano nel commercio d’importazione specializzato, sono di fatto esclusi dall’accesso a quote di contingente.

Alla luce di questa situazione, nell’ambito della procedura di consultazione relativa alla PA22+ è stato redatto un questionario nel quale si proponeva di sostituire la
prestazione all’interno del Paese con un metodo di ripartizione alternativo, pur
mantenendo la formula della vendita all’asta per la maggior parte dei prodotti.
La proposta di abolire integralmente la prestazione all’interno del Paese è stata
respinta a larga maggioranza e pertanto non figurerà nella PA22+. Ciononostante, l’UFAG continua a impegnarsi per semplificare le norme d’importazione e per ridurre
il dispendio amministrativo. Fa inoltre il possibile affinché le disposizioni d’ordinanza e l’esecuzione pratica siano impostate in modo che tutti gli interessati possano aggiudicarsi delle quote d’importazione e beneficino di un sostegno ottimale attraverso gli strumenti d’informazione e gli ausili elettronici disponibili. L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) collabora intensamente con l’UFAG sia dal profilo generale per quanto riguarda l’esecuzione delle norme d’importazione alla frontiera, sia fornendo informazioni aggiornate sullo stato dei contingenti ripartiti applicando la «procedura progressiva alla frontiera» (cfr. il sito Internet dell’AFD: https://zollkontingente.douane.swiss/it).

Qualora le importazioni effettuate nel quadro di contingenti doganali o parziali e la produzione indigena non dovessero essere sufficienti a coprire il fabbisogno, il Consiglio federale o, a seconda del prodotto, anche l’UFAG, può incrementare i rispettivi contingenti. Nel 2018 l’allegato 3 dell’OIAgr ha dovuto essere modificato per questo motivo soltanto una volta, onde aumentare temporaneamente di 2000 tonnellate il contingente doganale parziale delle patate da semina per i mesi di novembre e dicembre. Nel complesso l’OIAgr non ha dovuto essere rivista così spesso come negli anni scorsi. Il Consiglio federale si è limitato a decretare la riduzione da 2500 a 1500 franchi per animale dell’aliquota di dazio fuori contingente per i riproduttori di razza pura delle razze bruna, pezzata e Holstein, nonché l’introduzione, per un periodo limitato, di una protezione doganale minima per lo zucchero con nuovi tributi doganali su questo prodotto a partire dal 1° gennaio 2019.

L’UFAG è responsabile dell’adeguamento periodico dei tributi doganali su zucchero, cereali, cereali da foraggio e semi oleosi. Il Consiglio federale gli ha infatti delegato tale compito sulla base di norme molto restrittive. Fanno parte dei tributi doganali i dazi e i contributi al fondo di garanzia. Per i cereali panificabili, nel 2018 i tributi doganali sono rimasti invariati. Per lo zucchero sono stati adeguati con effetto al 1° settembre 2018 e, come precedentemente accennato, al 1° gennaio 2019. Per gli alimenti per animali e i semi oleosi si è proceduto, come di consueto, ad adeguamenti mensili poiché occorre praticamente sempre modificare singole aliquote della vasta gamma di prodotti.

Una sintesi dettagliata su queste decisioni è contenuta nel rapporto del Consiglio federale concernente le misure tariffali prese nel 2018, nell’ambito del quale vengono altresì pubblicate le attribuzioni e l’utilizzazione delle quote di contingente doganale. Informazioni in proposito e su altri temi concernenti le importazioni agricole sono disponibili sul sito Internet dell’UFAG sotto www.import.ufag.admin.ch.

Migliore ripartizione del contingente dello yogurt

Nell’OIAgr non sono definiti soltanto i quantitativi dei contingenti doganali, bensì
anche diversi criteri per la loro ripartizione. Dal 2018 tali criteri, in particolare per quanto concerne il contingente doganale parziale n. 07.3 Latticini diversi, il cosiddetto contingente dello yogurt, sono stati modificati onde consentire una ripartizione conforme alle esigenze specifiche e ottimale dal profilo della tempistica. Il contingente di 200 tonnellate è ripartito, com’è stato il caso finora, secondo l’ordine d’entrata delle domande di autorizzazione («procedura progressiva all’UFAG»), ma la procedura inizia ora in ottobre anziché in dicembre. I richiedenti devono dimostrare che nei dodici mesi precedenti hanno importato per proprio conto merce con un peso lordo di almeno 100 kg. Il contingente è stato aumentato di 10 tonnellate, onde consentire anche ai nuovi importatori di aggiudicarsi una quota di contingente. Le prime esperienze in relazione alla nuova formula per i periodi di contingentamento 2018 e 2019 sono oltremodo positive. La procedura è più snella, trasparente e accessibile. È stato inoltre possibile semplificare i processi tecnici. La modifica della procedura ha comportato un calo considerevole delle aggiudicazioni e un aumento notevole degli importatori attivi. Se nel 2017 le persone fisiche e giuridiche che avevano beneficiato di un’attribuzione dell’UFAG erano state 76 e, di queste, soltanto 35 avevano effettivamente importato i prodotti cosicché 33 quote di contingente non erano state utilizzate ed erano state cedute prevalentemente a un attore del mercato via AEV14online, nel 2018 la situazione era completamente diversa con soltanto 30 aggiudicazioni, di cui 3 nell’ambito della norma per i nuovi importatori. Sebbene nessuna aggiudicazione fosse stata integralmente ceduta, altri importatori hanno beneficiato di quote, cosicché in definitiva sono stati 40 coloro che hanno potuto importare prodotti per proprio conto nel quadro del contingente.

Fino a fine anno i nuovi importatori potevano presentare una domanda e poi procedere immediatamente all’importazione nel quadro del contingente. Delle 10 tonnellate
oggetto della contestata maggiorazione del contingente doganale parziale per i nuovi importatori, a fine anno ne erano rimaste ancora 7. Le quote di contingente effettivamente ripartite, per un ammontare di 203 tonnellate, presentavano a fine anno un
tasso di utilizzazione del 94 % (190 tonnellate), ovvero superiore a quello dell’anno precedente che era stato dell’88 %. Conclusione: il tanto richiesto contingente doganale parziale è stato ripartito tra poche persone. Ciononostante, un numero maggiore di attori ha potuto beneficiare del contingente e partecipare al mercato.

Risultati delle vendite all’asta per il periodo di contingentamento 2018

Una parte considerevole dell’esecuzione delle norme d’importazione è costituita dalla ripartizione dei contingenti doganali. Per quelli che non possono essere assegnati tramite la procedura più semplice, ovvero in base all’ordine di entrata delle notifiche doganali («procedura progressiva alla frontiera» secondo il principio first come, first served), si effettua spesso la vendita all’asta. Nel periodo di contingentamento 2018 l’UFAG ha indetto 4 vendite all’asta in meno rispetto all’anno precedente. Dopo due anni di stabilità, il numero delle vendite all’asta è quindi sceso a 84 contro le 102 svoltesi nel 2014. All’epoca erano infatti stati liberati molti più contingenti doganali parziali per la carne. La procedura della vendita all’asta è applicata per la ripartizione di diversi contingenti doganali e contingenti doganali parziali nel settore della carne, così come per i riproduttori della specie bovina, i latticini, i prodotti di patate e i prodotti di frutta a granelli nonché per la frutta da sidro.

La flessione non ha interessato soltanto il numero di vendite all’asta, bensì anche i quantitativi messi all’asta dei contingenti doganali parziali della carne che, rispetto al 2017, sono diminuiti del 4,4 % passando da 68 570 a 65 530 tonnellate. All’origine di questo calo vi sono in primo luogo le liberazioni di carcasse di vacche destinate alla trasformazione, ossia di carne che può essere trasformata in primo luogo in prodotti carnei, come ad esempio in hamburger. L’estate secca del 2018 ha provocato una penuria di foraggio che ha reso inevitabile macellare anticipatamente un gran numero di vacche. Ciò ha determinato un’eccedenza nell’offerta di carne destinata alla trasformazione tale che in agosto non è stato necessario importare prodotti di questa categoria. Di conseguenza da agosto a fine anno vi sono state soltanto due liberazioni contro quelle a cadenza praticamente mensile nel periodo precedente.

Nonostante il calo dei quantitativi liberati, dalle vendite all’asta nel settore della carne sono stati ricavati 196,6 milioni di franchi, vale a dire un importo praticamente stabile rispetto al quello dell’anno precedente (196,8 mio. fr.). Il prezzo medio per kg di quota di contingente della carne acquistato all’asta è quindi aumentato ulteriormente, passando da 2.87 a 3.00 fr./kg.

I risultati dettagliati delle vendite all’asta dei contingenti sono riportati nella tabella «Risultati delle vendite all’asta per il periodo di contingentamento 2018».

Emanuel Golder, UFAG, Settore Importazioni ed esportazioni, emanuel.golder@blw.admin.ch

Facebook Twitter