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Misure per il mercato lattiero svizzero – 2018

La seguente tabella illustra i prodotti per cui esistono misure e strumenti.
 

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Mezzi finanziari e dati statistici – 2018

Anche nel 2018 la Confederazione ha concesso un supplemento per il latte trasformato in formaggio di 15 centesimi il chilogrammo e un supplemento per il foraggiamento senza insilati di 3 centesimi il chilogrammo. Per entrambi i supplementi sono stati spesi, come l’anno scorso, 293 milioni di franchi. Per l’amministrazione dei dati sul latte e per i mezzi informatici in ambito lattiero la Confederazione ha impiegato 2,7 milioni di franchi circa.

L’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) ha concluso con la TSM Fiduciaria Sagl (TSM) un accordo di prestazione, che scade a fine 2021, in base al quale quest’ultima è incaricata di registrare e verificare i dati della produzione lattiera e della valorizzazione del latte. I valorizzatori di latte sono tenuti a fornire tali dati a cadenza mensile. La TSM è responsabile dell’ottemperanza dell’obbligo di notifica. In caso d’irregolarità, alle ditte e aziende interessate vengono irrogate sanzioni. Avvalendosi dei dati sulla valorizzazione del latte trasmessile, la TSM elabora i dati per il versamento dei supplementi. Questi sono comunicati due volte alla settimana all’UFAG il quale provvede al versamento dei supplementi ai valorizzatori di latte che successivamente li erogheranno ai produttori.

Conformemente all’ordinanza sul sostegno del prezzo del latte (OSL; RS 916.350.2), i valorizzatori sono tenuti a versare i supplementi entro il termine di un mese ai produttori dai quali hanno acquistato il latte trasformato in formaggio. Nel conteggio concernente l’acquisto di latte i supplementi vanno indicati separatamente in base ai produttori. I valorizzatori del latte sono tenuti altresì a indicare nella loro contabilità i supplementi ricevuti e pagati. Il grafico seguente mostra, per l’anno civile 2018, i supplementi per il latte erogati ai valorizzatori, in base alle classi di dimensioni dei supplementi ricevuti.
 

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Nell’anno oggetto del rapporto hanno beneficiato di supplementi per il latte 2254 valorizzatori, per un totale di 293 milioni di franchi; l’importo corrisposto mediamente a ciascun valorizzatore ammontava a 130 000 franchi. Dalla ripartizione emerge che i supplementi sono concentrati su poche grandi aziende di trasformazione del latte: il 20 % dei valorizzatori ha infatti ricevuto quasi il 95 % dei supplementi per il latte, 1371 aziende di trasformazione (60 %) hanno invece ricevuto al massimo 10 000 franchi. In questi casi si trattava prevalentemente di aziende d’estivazione con produzione in proprio di formaggio. Per questa classe di dimensioni i supplementi erogati per il latte trasformato in formaggio ammontavano a 4,8 milioni di franchi.

Il Settore Revisioni e ispezioni dell’UFAG effettua controlli basati sul rischio presso i valorizzatori che notificano i dati sul latte e richiedono supplementi. Nell’anno oggetto del rapporto sono state controllate 192 aziende. Per 63 aziende, gli ispettori dell’UFAG hanno sollevato contestazioni. La maggior parte di queste ha comportato un’ammonizione a causa, ad esempio, di lievi errori di registrazione o lacune riscontrate per la prima volta. I valorizzatori che hanno ricevuto supplementi in eccesso sulla scorta di notifiche inesatte dei dati sulla valorizzazione del latte sono tenuti a restituirli.

Organizzazione di categoria Interprofessione Latte

Il 15 novembre 2017 il Consiglio federale, in virtù dell’articolo 37 della legge sull’agricoltura, ha conferito il carattere di obbligatorietà generale alle disposizioni del contratto standard dell’IP Latte per la prima e la seconda fase di acquisto nonché la segmentazione per quattro anni per gli acquirenti e i venditori di latte crudo <FF20176613>. Per tutti gli acquisti e le vendite di latte crudo nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2021 devono essere stipulati contratti scritti con una durata di almeno un anno. Nei contratti il quantitativo di latte deve essere classificato nei segmenti A, B e C in base al relativo scopo di utilizzo. Nei conteggi dei pagamenti del latte occorre indicare separatamente i quantitativi e i prezzi per segmento.
 

Suddivisione del latte nei vari segmenti, secondo lo scopo di utilizzo

Segmento A Prodotti a elevato valore aggiunto con protezione doganale o sostegno (supplementi per latte trasformato in formaggio, compensazione del prezzo della materia prima).
Segmento BLatticini con valore aggiunto limitato senza protezione doganale o sostegno per il mercato interno e per l’esportazione.
Segmento CProdotti a basso valore aggiunto per il mercato mondiale.


Gli acquirenti di latte devono comunicare al loro venditore entro il 20 del mese le condizioni concernenti il quantitativo e il prezzo per il mese successivo. I venditori di latte, in particolare anche i produttori lattieri, grazie a questa prescrizione complementare dispongono di una base decisionale più vincolante per un eventuale adeguamento dei quantitativi di latte o un cambio del canale di smercio. In virtù della legge sull’agricoltura, il Consiglio federale non può conferire il carattere di obbligatorietà generale a disposizioni in materia di fissazione dei prezzi e dei quantitativi. In ogni caso questa resta una competenza dei partner contrattuali.

I commercianti e i valorizzatori sono tenuti a notificare mensilmente alla TSM i quantitativi di latte venduti e acquistati per ogni segmento e per i segmenti B e C i latticini prodotti ed esportati. Nel 2018, secondo la valutazione del primo acquisto di latte, l’84,9 % di latte è stato commercializzato nel segmento A, il 14,6 % in quello B e lo 0,5 % nel segmento C. Le quote sono rimaste praticamente invariate rispetto all'anno precedente.

A conclusione di un anno civile, la TSM verifica se i quantitativi di latte acquistati nei segmenti B e C coincidono con i quantitativi venduti o con i latticini prodotti ed esportati in questi stessi segmenti. Nel caso di differenze superiori al 5 % per segmento nell’arco di un anno l’IP Latte può irrogare sanzioni. Nell’anno oggetto del rapporto la TSM ha verificato presso 18 valorizzatori del latte se nel 2017 avevano utilizzato latte dei segmenti B e C per la fabbricazione dei prodotti consentiti. Tre casi, in cui la TSM ha riscontrato lacune, sono stati inoltrati per verifica alla Segreteria dell’IP Latte.

Hans Ulrich Leuenberger, UFAG, Prodotti animali e allevamento, hansulrich.leuenberger@blw.admin.ch
Monika Meister, UFAG, Prodotti animali e allevamento 

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